magari hanno anche istituito la scuola guida!
Ecco, diciamolo pure com'? la realt? dei fatti: in Italia la patente SI COMPRA. Lo sanno tutti, se ne parla da anni, ma nessuno argina il fenomeno.
Ormai vedo quotidianamente infrazioni svolte con noncuranza ed addirittura strafottenza.
Imboccano strade contromano ad alta velocit?. Sanno di essere in torto e vanno più veloci per "togliersi dalla situazione di difetto". Capite bene che razza di "ragionamento" fanno nelle loro teste di catzo?
Se ne infischiano della segnaletica, perché tanto non sanno leggerla.
Ti sorpassano in prossimit? di uno svincolo tagliandoti la strada "perché si ricordano all'ultimo secondo che dovevano uscire".
Cliclomotori e moto che camminano sempre tutti a sinistra, incollati al veicolo che li precede, sorpassando sempre contromano (suonando a tutto!). Poi se devi frenare per un'emergenza o per un semaforo rosso, hanno anche l'ardire d'incazzarsi. Tempo fa, uno l'ho fatto impennare sulla ruota davanti. Mi ha addirittura rivolto la parola:"Mo te meno". Ma ha desistito vedendomi uscire dall'auto in giacca, cravatta e catena tra le mani. Io la chiamo "urban-survivor".
Non danno mai la precedenza e si fermano raramente allo stop (anche se del secondo restano più rispettosi... o timorosi?). Negli incroci senza regolamentazione semaforica vale la regola del dritto e del fesso: prima parti, prima passi. Dare la precedenza a chi viene da destra ? inconcepibile, per la mente di questi criminali.
Sulle carreggiate a singola corsia, bloccano il traffico perché si accostano davanti ai secchioni lasciando la portiera di guida aperta "per gettare i loro rifiuti". Incuranti del fatto che la loro stessa presenza su questa terra costituisce motivo di rifiuto: da parte della societ? nei loro confronti. I più cafoni poi trasportano la mondezza sul tetto della vettura o sul cofano vicino al parabrezza. Se gli cade, la lasciano dov'? tanto che gli frega: mica sono stati loro. Se prima o dopo il secchione c'? spazio manco accostano, gli altri aspettino. Finch? non beccano quello se ne sbatte il catzo peggio di loro e gli porta via lo sportello.

Per queste persone, l'utilizzo degli indicatori di direzione ? da pusillanimi (anche se non conoscono il significato della parola).
Al verde del semaforo, anzich? ingranare la marcia ed andare affanculo, stanno già con la mano sul clacson per suonare a quelli che hanno davanti.
Sulle carreggiate a più corsie per senso di marcia, occupare la corsia più libera a destra per loro ? disonorevole (anche se in realt? non sanno incastonare questa parola in un discorso di senso compiuto).
Tentare un sorpasso utilizzando la terza corsia ? un'impresa. Tocca riuscire a cogliere l'attimo (carpe diem!) tra quello che va ad 80 orari sul suo SUV e quello che arriva lanciato nel suo giro di qualificazione (per il GP degli stronzi) sfanalando già da un chilometro di distanza.
L'italiano medio poi non sa affrontare le rotatorie.
A Ponte di Nona, un quartiere di Roma nei pressi della mia zona, hanno una dote innata. La mattina alle 06:30, per due rotonde che distano 100 metri l'una dall'altra, riescono a metter su file chilometriche degne di un controesodo estivo sulla Salerno-Reggio Calabria.
Nei quartieri popolari, utilizzano il clacson al posto del citofono. Anche alle prime ore dell'alba. Chi se ne frega se gli altri dormono, tanto loro sono già in piedi. Il parcheggiare, scendere e citofonare implica l'elaborazione di tre concetti. Ed il loro cervello ? tarato per eseguirne forse uno. In maniera sicuramente approssimativa e col minimo sforzo possibile, con ovvi risultati.
Tutto questo (ed altro ancora) siamo costretti a vedere, ogni giorno.