Autore Topic: New entry: my ITR DC2  (Letto 22548 volte)

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follisempre

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Risposta #150 il: Sab 29 Dic, 2012, 17:39:53
Citazione da: "Danny7"
Citazione da: "TSuper"
Citazione da: "follisempre"
:???:  Allora facciamo il punto della situazione :1)motore =+/- uguali cambia l'erogazione  l'entrata del vtec a 6000 rispetto che a 6200 per arrivare al limitatore che entra a 8750rpm se non erro contro gli 8500rpm (almeno della mia una delle prime 01/2001),considerando anche che l'alzata nella nostra entra molto più violentemente dei v-tec:


Basta quotare questo per farti notare di quanto sei fuori strada ma comunque ok, ognuno ha le sue convinzioni giustamente E quelle si tiene; anche perché dopo 15 pagine chi voleva capire ha capito  :roll:


X Follisempre

quello che ti vogliono dire ? che il vtec pur avendo pari cilindrata e pari potenza del vvtl-i ? un motore diverso in molti aspetti e più raffinato,sia come costruzxione,sia come possibilit? di upgrade
Questo non vuol dire che sia (di base) superiore come prestazioni pure,cosa che infatti non ?.

Da un po' di tempo qui sul CTI c'? chi dimostra il suo interesse per la tecnica,e la filosofia costruttiva,senza stare a guardare l'efficacia reale ( non più di tanto almeno).

Il punto ? questo, sono due discorsi diversi...se ti interessa solo quanto spinge il motore, non si può dire che il vtec vada più forte (chi lo dice probabilmente ? condizionato dal rumore dello scarico ecc ecc) se non per un leggero vantaggio di erogazione, se invece ti interessano cose come la filosofia costruttiva, i materiali utilizzati , le possibilit? di sviluppo (ma li più che la qualit? costruttiva conta quanto i preparatori si siano dedicati a uno piuttosto che all'altro) allora il Vtec ha dei vantaggi che sicuramente quelli che lo conoscono meglio (e che hanno partecipato a questa discussione) ti saprebbero illustrare molto bene.

Ad ogni modo qui nessuno vuol sindacare sul fatto che RBS abbia fatto bene o no...semplicemente c'? chi ha espresso un parere personale (ed ? consentito qui sul CTI,lo ribadisco) dicendo se al suo posto loro avrebbero fatto o meno questo scambio.

Piuttosto, il problema ? un altro... se vai su google e scrivi Honda Integra, viene fuori questa roba qua :vom:



Questo si che ? un problema :muahaha:

 :wink:



Endevur

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Risposta #151 il: Dom 30 Dic, 2012, 00:27:29
Ma come mai l'honda non fa' più auto sportive....Nissan ? Toyota ci stanno riprovando e la prima ha tirato fuori addirittura un mostro come la GTR  :???:



Danny7

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Risposta #152 il: Dom 30 Dic, 2012, 00:36:09
Citazione da: "Endevur"
Ma come mai l'honda non fa' più auto sportive....


Perch? ? sull'orlo della bancarotta... e i volumi di vendita (e quindi i grossi incassi) non li fai certo con le sportive.



GIO 23

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Risposta #153 il: Dom 30 Dic, 2012, 02:16:55
? un vero peccato.... :roll:



sampeifabio

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Risposta #154 il: Dom 30 Dic, 2012, 02:24:28
Citazione da: "GIO 23"
? un vero peccato.... :roll:


Gi? :cry:

"Teniamocele" ben strette le mitiche old JDM...



GIO 23

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Risposta #155 il: Dom 30 Dic, 2012, 03:24:25
sicuro che se neanche 2 bimbi e un cane non ci sono riusciti a farmi separare dalla mia, non saprei cosa può farlo  :wink:
la rottura forse? sgrat sgrat :vesc:



Carbon R

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Risposta #156 il: Dom 30 Dic, 2012, 09:55:39
Citazione da: "Endevur"
Ma come mai l'honda non fa' più auto sportive....Nissan ? Toyota ci stanno riprovando e la prima ha tirato fuori addirittura un mostro come la GTR  :???:


La prossima Honda Civic sar? 2000 turbo da 300cv a 4 ruote sterzanti.

Gi? hanno ripescato la succeditrice della S2000 messa da parte anni fa.
Uscir? pure la nuova NSX..

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FlashGordon

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Risposta #157 il: Dom 30 Dic, 2012, 10:04:31
Citazione da: "Carbon R"
Citazione da: "Endevur"
Ma come mai l'honda non fa' più auto sportive....Nissan ? Toyota ci stanno riprovando e la prima ha tirato fuori addirittura un mostro come la GTR  :???:


La prossima Honda Civic sar? 2000 turbo da 300cv a 4 ruote sterzanti.

Gi? hanno ripescato la succeditrice della S2000 messa da parte anni fa.
Uscir? pure la nuova NSX..


si ma hanno intenzione di tirar fuori eredi con motori ibridi, saranno delle gran cagate......per quanto riguarda la civic qui non ne vedremo neanche una grazie allo stato ladro....se fosse stata da 250 cv sarebbe stato meglio



Bluboy

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Risposta #158 il: Dom 30 Dic, 2012, 18:22:53
Giusto per informazione, riporto qualcosa di diverso e molto più interessante dai soliti testdrive/dati tecnici di Auto, Quattroruote, AlVolante etc...
Sono 2 articoli differenti, un p? più specifici e "sinceri" scritti da persone che non devono tener conto di ci? che impone la testata o l'editoriale...

Il primo ? un saggio generale sulla vettura, il secondo mette a paragone 2 ITR: una stradale (con modifiche soft tipo la mia) e una gruppoN.
Visto che parliamo tanto di LIVELLI di preparazione, set-up, BASI DI PARTENZA, migliorie e quant'altro, ? interessante a mio parere, la sottile differenza che il tester riporta tra i due esemplari e le sensazioni che ne conseguono.

Ho evidenziato in rosso le parti salienti... c? un p? da leggere, buona lettura! :wink:




"...La Honda Integra Type-R ? un coup? sportivo concepito essenzialmente per offrire al conducente un piacere di guida allo stato puro. Nel corso del suo sviluppo sono stati fissati tre obiettivi primari: prestazioni di prim'ordine, un comportamento stradale di alto livello e sensazioni di guida esaltanti. Per raggiungere tali obiettivi, nella concezione dell'Integra Type-R i progettisti Honda sono partiti da alcune caratteristiche di riferimento: accelerazioni brillanti grazie al motore VTEC; una tenuta di strada eccezionale; freni a disco molto resistenti all'affaticamento (fading); uno stile unico, sottolineato da un alettone e da ruote in lega leggera specifiche..."
Queste righe, tratte dalla cartella stampa Honda, non sembrano lasciare il minimo dubbio!

La Integra Type-R ? una sportiva estrema senza compromessi, concepita per i lussuriosi del volante, per chi non misura l'abitabilit? posteriore con il metro - chissenefrega (!?) dei passeggeri posteriori, tanto sono sempre io che guido e che godo... - per chi ama sentirsi abbracciare dal... sedile Recaro, per chi cambia marcia non prima di aver assaporato l'esplosione dei 5700 giri e il vertiginoso allungo fino a quota 9000!
Se non vi riconoscete in nessuna di queste descrizioni allora lasciate perdere, la Integra Type-R non fa per voi. La troverete scomoda, rumorosa, poco spaziosa e forse anche un po' volgare per via del suo aspetto esteriore, che difficilmente passa inosservato.
Per chi invece si innamora dei particolari, che distinguono dalla massa e fanno sentire il profumo della competizione.
Lasciate da parte, quindi, i commenti velenosi perché la giapponesina dalle scarpe bianche ha un caratterino un po' particolare e potrebbe offendersi. E' inutile dire che ? rumorosa - se non addirittura sbagliato visto che più che di rumore si dovrebbe parlare di vera e propria sinfonia - perché questa vettura ? fatta per quelli che quando incontrano delle belle curve (d'asfalto, cosa avevate capito... ) spengono l'autoradio per sentire il rombo del motore anche ...con il naso!
Anche alla Honda non devono avere le idee troppo chiare nei suoi confronti. Vogliono farci credere che non hanno montato lo specchietto di cortesia per risparmiare peso. A prescindere dal fatto che 50 grammi in più non possono influire negativamente sulle prestazioni della vettura, dopo averla provata siamo dell'opinione che questa scelta sia stata dettata più che altro da motivi di praticit?: con l'accelerazione vantata dalla Integra, la vostra "bella" rimarrebbe incastrata nel sedile e l'aletta parasole si richiuderebbe da sola...

La Integra Type-R, realizzata in tiratura limitata, deriva dalla terza generazione dell'Integra lanciata nel 1994 e in questa versione mette in campo tutta la tecnologia Honda per stupire quelli che non credono nell'avverarsi dei sogni. Type-R ? la sigla che indicher? i modelli estremi della Casa nipponica, dove quella R rossa, naturalmente sta per Racing.

Bella e cattiva. Se dovessimo descrivere con due parole il design dell'Integra Type-R, ci piacerebbe ricordare la sua linea slanciata e dinamica, in cui le forme della carrozzeria sembrano disegnate dal vento e la presenza di alcuni elementi che testimoniano senza incertezze la sua indole sportiva e rabbiosa.
I paraurti in tinta sono montati a filo con la carrozzeria per eliminare la minima turbolenza e riportano su un lato la scritta Integra scavata. In particolare il paraurti anteriore, che ha la funzione di spoiler per aumentare la deportanza sull'avantreno, ingloba due fari fendinebbia a sviluppo orizzontale e una grossa presa d'aria centrale che alimenta i radiatori dell'acqua e dell'olio. Il grintoso frontale dell'Integra ? completato dai piccoli doppi fari e dallo scudetto Honda, più piccolo del solito e rigorosamente di colore rosso.

Gli elementi più appariscenti, per?, sono senza dubbio i cerchi in lega di colore nero che sottolineano efficacemente il carattere corsaiolo dell'Integra Type-R. Al centro dei cerchi troviamo lo stemma Honda rosso e attraverso le dieci razze si vede chiaramente il potente impianto frenante, che sulle ruote anteriori arriva ad occupare tutto lo spazio interno. La coda ? dominata dal grosso alettone, che aumenta fino al 30% la deportanza sul retrotreno.

Anche qui troviamo lo scudetto Honda su fondo rosso e lo stesso logo "Integra Type-R" che in dimensioni maggiori ? presente sulle fiancate. Un terminale di scarico di generose dimensioni sporge sotto il paraurti come se volesse ricordare le prestazioni di cui ? capace la vettura.
La carrozzeria era disponibile nei colori rosso, nero e bianco "Championship", sempre abbinati a cerchi in lega. La tinta bianca "Championship" ? stata creata per ricordare le monoposto Honda degli anni '60 e sulla Type-R vuole celebrare la prima affermazione della Honda in F1, ottenuta dall'americano Richie Ginther nel Gran Premio del Messico del 1965.

ABITACOLO
C'? chi lo definisce stretto, chi spartano o eccessivamente tradizionale.
Per noi ? quasi perfetto. In un coup? ultrasportivo non si può pretendere l'abitabilit? e lo spazio di una station wagon come non si può pretendere che un monovolume possieda le caratteristiche di guida di una vettura da competizione.
Quindi la Integra Type-R ? stata concepita soprattutto per il piacere del suo fortunato conducente e sotto questo punto di vista le critiche possibili sono veramente poche. I sedili Recaro sono degni di una macchina da corsa, trattengono in modo eccellente il corpo e presentano un'apertura sotto il poggiatesta per l'impiego di cinture a quattro punti. La posizione di guida ? praticamente perfetta anche per piloti dalla statura superiore alla media e permette di vedere l'intera strumentazione, costituita da quattro strumenti analogici e da numerose spie.
Stupisce la mancanza del manometro e del termometro dell'olio su una vettura cos? sportiva, ma quel contagiri con fondoscala a 10000 giri/min e linea rossa a 8400 giri/min fa sognare ad occhi aperti.
Sulla portiera troviamo i comandi dei vetri elettrici e della regolazione degli specchietti, sulla sinistra del volante ? presente la regolazione dell'assetto dei fari mentre al centro della plancia sono disposti i comandi del sistema di ventilazione e dell'autoradio. La leva del cambio, bellissima, presenta una cuffia in pelle e un pomello in titanio con lo schema delle marce in rosso.
Le bocchette d'aerazione, il fondo della strumentazione e la consolle centrale sono caratterizzati da una finitura tipo fibra di carbonio e sotto la leva del freno a mano c'? una targhetta in alluminio che indica il numero di serie di questa Integra Type-R. La pedaliera non ricalca fedelmente lo stile sportivo della vettura, sia per quanto riguarda il design sia per la posizione dei pedali, un po' troppo distanziati. Il divanetto posteriore offre due posti, il cui comfort mostra i suoi limiti nei lunghi viaggi, specie per quanto riguarda lo spazio a disposizione delle gambe. Il bagagliaio stupisce per la sua capienza (352 litri), superiore a tutte le concorrenti e ampliabile con il ribaltamento dei sedili posteriori.

MECCANICA
Probabilmente avrete già capito che sotto le forme aggressive e dinamiche della Integra Type-R si nasconde una meccanica di altissimo livello. La spiegazione ? semplice. I tecnici Honda che ne hanno curato la realizzazione, vantano una grande esperienza in Formula Uno e si sono impegnati per trasferire in questa vettura le conoscenze maturate nel mondo delle corse. Fin dal disegno del telaio si ? cercato di abbassare il più possibile il baricentro e di accentuare le caratteristiche di maneggevolezza e neutralit? nella percorrenza delle curve.

Per quanto riguarda il comportamento dinamico, un importante contributo viene sicuramente dalle raffinate sospensioni a doppi bracci triangolari sovrapposti sulle quattro ruote, i cui movimenti vengono smorzati da ammortizzatori progressivi a gas. Sull'avantreno ? montata una bellissima barra duomi in alluminio, recante il logo "Integra Type-R" e una barra anti-rollio di 24 mm di diametro, fissata con giunti sferici invece che con le usuali boccole di gomma, mentre al retrotreno la barra anti-rollio ha un diametro di 22 mm. L'impianto frenante di tipo sportivo prevede dischi anteriori autoventilanti da 282 mm e posteriori pieni da 260 mm con pinze sovradimensionate, assistito da un sistema ABS più leggero della versione tradizionale.

Anche il servosterzo ? più leggero e il suo intervento varia in funzione della velocit?, del regime di rotazione del motore e della coppia che si ha nel contatto tra il fondo stradale ed i pneumatici.
Questi ultimi sono i Bridgestone Potenza RE 010 nella misura 195/55 R 15, montati su cerchi in lega fucinati 6J x 15, creati espressamente per la Integra Type-R. Sebbene questa vettura sia alleggerita in ogni sua parte, la sicurezza passiva ? stata mantenuta ai massimi livelli, con doppio airbag, barre di rinforzo delle portiere e sensori di impatto con contatti in oro.
Dulcis in fundo, Sua Maest? il motore VTEC. Il quattro cilindri in linea di 1797 cm3 della Integra Type-R deriva dal 1.6 della Civic VTi del quale ? stata aumentata la cilindrata portando la corsa dei pistoni da 77.4 a 87.2 mm. La distribuzione bialbero a sedici valvole si avvale del noto sistema VTEC che permette di variare la fasatura e l'alzata delle valvole d'aspirazione in funzione del regime di rotazione.

Questo sistema consente al motore di raggiungere regimi di rotazione eccezionalmente elevati (almeno per un motore di grande serie) conservando un'ottima erogazione della coppia anche ai bassi regimi. Infatti la coppia raggiunge il suo valore massimo di 178 Nm a 7300 giri/min, ma già a 3000 giri/min si ha un picco di 170 Nm.

La potenza massima di 190 cavalli a 7900 giri/min, indica per questo motore una potenza specifica di 105.7 CV/litro, elevatissima per un aspirato di serie e inferiore solo ai 108 CV/litro della Ferrari F355.
Per resistere alle sollecitazioni termiche e meccaniche che si verificano a regimi cos? elevati, i pistoni sono raffreddati da getti d'olio, le bielle in acciaio sono accuratamente lavorate e rifinite, le valvole d'aspirazione sono più leggere e le loro doppie molle di richiamo hanno una sezione ovale.
Il motore ? realizzato interamente in lega d'alluminio e l'albero motore ? più rigido di quello della Civic VTi del 25%. Tutto l'impianto di scarico ? stato maggiorato per ottenere una portata aumentata del 30% (rispetto al modello base) ed una bassa contropressione.
Il reparto trasmissione si avvale di un cambio a 5 rapporti con i primi quattro piuttosto corti per sfruttare al meglio le capacit? di accelerazione della vettura e di un differenziale autobloccante che migliora la trazione nell'uscita dalle curve strette ed in presenza di fondi scivolosi.

PROVA IN PISTA
Per chi ama le vetture sportive, la Integra Type-R ? un po' come il paese dei balocchi. Gi? esternamente mostra una grinta e una cattiveria tale che ? difficile resistere alla tentazione di poterla guidare. Poi, basta aprire lo sportello per rimanere senza parole davanti a quei sedili neri, grandi come dei troni, con la scritta rossa Recaro in bella evidenza che ti fanno sentire il loro abbraccio protettivo non appena ti cali (? il termine esatto per questa vettura) nell'abitacolo.
Il posto di guida ? entusiasmante, con il volante a tre razze rivestito in pelle nella giusta posizione e in basso la bellissima leva del cambio con il pomello in titanio che offre una piacevolissima sensazione al tatto. La pedaliera non ? proprio il massimo, considerando che i pedali sono piuttosto distanziati: avremmo preferito meno spazio tra il freno e l'acceleratore per effettuare comodamente il punta-tacco.

Il sistema VTEC permette di guidare tranquillamente anche con il motore a 2000 giri/min e l'erogazione rimane pulita e lineare fino ai 9000 giri/min! Il "cambio della guardia" nel reparto distribuzione ? avvertibile per il secco cambiamento della tonalit? del motore a 5700 giri/min (ma sul contagiri leggiamo 6000 giri/min a causa dell'imprecisione dello strumento).
Il suono del quattro cilindri Honda cambia in maniera radicale al punto da far temere per l'integrit? del motore. Si ha la netta sensazione di una rottura meccanica, ma sentendo che il propulsore continua a prendere giri con una velocit? entusiasmante e un "accompagnamento musicale" degno di un V8, ci si convince che la Honda abbia creato qualcosa di diabolico. Vedere la facilit? con la quale l'ago del contagiri arriva allegramente a quota 9000 in qualsiasi marcia ? davvero uno spettacolo da non perdere.

Abbiamo notato che chiunque sia salito sulla Integra Type-R, come conducente o passeggero, ne ? sceso con un sorriso che difficilmente si staccava dal viso. Sar? la gioia, l'emozione, direte voi. Ma io ho una teoria leggermente diversa, supportata dall'esperienza. Provando l'accelerazione in prima e seconda marcia di una maximoto sportiva non riuscivo a trattenere un sorriso che aumentava man mano che saliva il regime di rotazione. Non era un sorriso di semplice felicit?. L'accelerazione era cos? esagerata e prolungata che sotto il casco si scatenava una risata quasi isterica, come se il cervello non riuscisse a capacitarsi della velocit? alla quale si susseguivano le immagini davanti agli occhi. Quello che stupisce, sulla Integra, ? la progressione fluida, potente e inesauribile, fermata solo dal limitatore intorno ai 9000 giri/min letti sulla strumentazione.
Per quanto riguarda l'assetto, alle basse velocit? su fondi sconnessi ci si rende conto della rigidit? delle sospensioni, ma a velocit? prossime ai 200 km/h si avvertono degli alleggerimenti sul posteriore, mai pericolosi, ma comunque evitabili.
Il comportamento del retrotreno ? anche molto sensibile alle variazioni di carico della vettura, ma in effetti... la Honda stessa dice che la Integra ? concepita per il piacere del pilota... Per le sollecitazioni che si producono in pista, sarebbe preferibile un assetto più rigido con una diversa taratura degli ammortizzatori. A conferma di queste impressioni, abbiamo rilevato un ottimo comportamento sulla pista bagnata (o più precisamente allagata) di Magione. Tra le vetture in prova la Integra risultava quella più equilibrata e grazie al differenziale autobloccante riusciva a scaricare la grande potenza del motore senza troppe difficolt? spuntando tempi di tutto rispetto.

Tachimetro:








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Articolo di Elaborare: "DOVE GLI ALTRI NON OSANO".

Questo articolo mette in evidenza la natura della ITR, molti proprietari di ITR tutt'ora corrono in pista con questa fantastica vettura.
E' un auto che non ha bisogno di tante presentazioni, ma questa volta abbiamo voluto darvi di pi?. Accanto ad una versione di soft tuning dello splendido coup? giapponese, abbiamo provato la versione gruppo N preparata da Giancarlo Zamuner che quest?anno ha sfiorato il successo nella classe N2 del Campionato Italiano Velocit? Turismo

Splendida. Come meglio descrivere una vettura di tali caratteristiche?
L?Honda Integra Type-R sin dal suo debutto sul mercato ha riscosso gli apprezzamenti di tutti gli addetti ai lavori. In essa si identificano tutte le caratteristiche della gamma delle Type-R, il marchio con cui la Casa nipponica ha voluto distinguersi con modelli nati dall?esperienza nelle corse.
R sta infatti per Racing dove tutto ? incentrato sulle prestazioni pure.
Di certo nella concezione Type-R non si ricerca il comfort di viaggio n? tanto meno quello acustico. Nel processo di costruzione di questa vettura si ? badato molto soprattutto alla leggerezza e alla manovrabilit?. Quindi via i pannelli per l?insonorizzazione, scarico di diametro maggiorato, differenziale autobloccante di serie; tutto questo aggiunto alla tecnologia VTEC portata all?estremo fanno di un?Honda una Type-R.

A questo punto potreste pensare: troppo facile preparare per la pista una vettura che già di suo nasce con un?impronta cos? racing! Invece si tratta proprio dell?esatto contrario. Vi assicuro che non ? affatto semplice tirar fuori dall?Integra qualcosa più di quello che "mamma Honda" non sia riuscita a fare.
Giancarlo Zamuner ("Zamugen" per gli amici) nella sua attrezzatissima officina di Maccarese vicino Roma c?? riuscito, con una versione gruppo N guidata da Simone Di Mario che si ? presentato quest?anno nel CIVT con grandi velleit? di vittoria finale, ma nonostante le due vittorie ed i ripetuti podi non ? riuscito nell?impresa.
Ho provato questa auto accanto ad una versione stradale con un intervento di soft-tuning sempre dell?officina Zamuner e senza grandi sorprese ho riscontrato una notevole somiglianza nei comportamenti di entrambe. D'altronde con una premessa del genere non poteva essere altrimenti.
Le due versioni esaltano infatti le qualit? innate di questa vettura. Dall?erogazione lunga e progressiva del 1800 VTEC all?enorme tenuta laterale e stabilit? passando per la facilit? di inserimento e la trazione in uscita quando si d? libero sfogo all?incredibile (rispetto alla cilindrata) mole di cavalleria.
Anche in configurazione originale l?Integra ? la vettura che più di ogni altra si avvicina ad un?auto da corsa. Sar? per il differenziale autobloccante e la barra duomi rigorosamente di serie, per il peso ridotto, la scocca rigida e la ricercata geometria delle sospensioni o più semplicemente perché ?? Type-R.

Design
Per quanto concerne l?estetica, a parte qualche perplessit? sulle dimensioni del gruppo ruota, l?Integra non lascia certo dubbi riguardo la sua indole più che sportiva soprattutto per la vistosa ala posteriore.
Nella rivisitazione stradale di Zamuner c?? poco da aggiungere a parte i cerchi da 15?? a cinque razze Raceline bianchi, ma con canale da 7 pollici anzich? gli originali da 6,5" ed un abbassamento del corpo vettura di 3,5 cm. L?effetto finale ? che la vettura risulta più accovacciata riempendo gli antiestetici vuoti del passaruota con le Bridgestone da 195/55 R15 che si presentano con una spalla più arrotondata allargando la loro impronta a terra.

L?Integra gruppo N la notiamo subito innanzitutto per l?accattivante colorazione che prende spunto da quella delle Accord Superturismo ufficiali. I cerchi in questo caso sono degli Speedline in magnesio 7jx15" su cui sono montate coperture slick Michelin 19/57-15 con mescola S9A. Il corpo vettura appare ora ancor più vicino al suolo, per un abbassamento quantificabile in quasi 10 cm, altezza che poi può variare a seconda dei circuiti. Un occhio esperto potr? notare anche il bell?effetto visivo dato dalla campanatura negativa delle ruote anteriori che comunque nasce non certo per motivi estetici, bens? da un esigenza d?assetto.

Abitacolo
Intervenire per rendere più corsaiola l?Integra ? tanto difficile a livello meccanico quanto dal punto di vista estetico e quindi dell?abitacolo. Quando ci troviamo di fronte ai due rossi sedili avvolgenti della Recaro, pomello del cambio in titanio, volante Momo in pelle con regolazione, strumentazione essenziale ed ergonomica possiamo già ritenerci soddisfatti.
Sulla versione stradale infatti notiamo in aggiunta solamente la pedaliera in alluminio.
Ben diverso ? il discorso per ci? che concerne l?Integra gruppo N. Per raggiungere il peso minimo consentito l?abitacolo ? stato spogliato di tutto il superfluo, dai sedili posteriori e quello del passeggero ai pannelli delle porte e ai vari rivestimenti interni. Per regolamento non può essere rimosso il cruscotto fino a dove ? situata la leva del cambio e quindi oltre a questo nella vettura sono presenti il sedile Momo Corse completamente avvolgente con cinte Sabelt a quattro attacchi, il volante a sgancio rapido della OMP e sulla destra del pilota, accanto all?estintore, una consolle con i comandi delle pompe benzina, alza vetri elettrici, staccabatteria e avviamento. Chiaramente ? poi presente la gabbia di sicurezza (roll-bar) che ci avvolge e ci circonda per tutto l?abitacolo. Dietro, all?interno del vano della ruota di scorta ? posto invece il serbatoio centrale FT3 Merin da 50lt rivestito in fibra di carbonio.

Meccanica
? questa la parte più interessante dell?elaborazione, no? Ed allora cominciamo ad analizzare le due interpretazioni di Integra by Zamuner partendo dall?impianto frenante dove in entrambe sono state cambiate le tubazioni originali con altre di derivazione aeronautica. L?accoppiata dischi/pastiglie ? CTF/Mintex per la stradale mentre sulla versione corsaiola non ? stato ritenuto indispensabile cambiare i già performanti dischi originali Honda, che però sono ora morsi da pastiglie Carbon Metallic. Entrambe le accoppiate si sono rivelate più che efficienti soprattutto grazie all?ottimo funzionamento dell?ABS che (guarda un po??) presenta una taratura molto sportiva.
L?assetto nell?intervento di soft-tuning si ? limitato alla sostituzione degli ammortizzatori originali con dei Koni Sport regolabili in estensione che però sono stati accuratamente modificati nell?attacco dei piattelli poggia molle per ottenere l?abbassamento della vettura di 3,5 cm senza sostituire gli elementi elastici originali.

Molto più ricercata e sicuramente più globale ? stata invece l?operazione effettuata nell?Integra da corsa dove nulla ? stato lasciato al caso. Per aumentarne i valori di rigidezza la scocca ? stata completamente risaldata ed ? poi stato montato il roll-bar realizzato interamente nell?officina. Gli ammortizzatori, dei Koni di derivazione prettamente corsaiola, sono stati rivisitati e ritarati da Giancarlo Zamuner sostituendo i vari elementi interni mediante un?apposita apparecchiatura presente nella sua officina. Su questi sono montate molle inglesi con coefficiente elastico in libbre che varia a seconda del circuito.
L?angolo di campanatura (negativo) all?anteriore ? aumentato per conseguenza del ribassamento del corpo vettur raggiungendo valori prossimi ai 3,5 gradi.
Il differenziale autobloccante di serie nell?Integra da corsa ? stato sostituito con uno prodotto da Bacci dalla taratura molto più rigida, come anche la frizione che ora ? in rame con spingi disco rinforzato.
Il servosterzo ? stato eliminato su entrambe le vetture anche se sulla stradale ci ? sembrata una mossa un po? esagerata.

Per arrivare a 194 CV (partendo dai 190 della vettura testata in configurazione originale) l?intervento di soft-tuning si ? limitato all?installazione di uno scarico completo Supersprint e alla sostituzione del filtro originale con uno conico, costruito in officina, di materiale più permeabile posto all?interno dell?air-box di serie.

Meno semplice ? invece risultata l?operazione effettuata sul motore da corsa che ricordiamo ? vincolata dai rigidi regolamenti imposti dalla FIA per i gruppi N.

Qui, per raggiungere i 209 CV dichiarati da Zamuner, ? stata adottata la centralina Mugen, ? stato rimosso il filtro, lo scarico ad eccezione dei collettori ? stato ricostruito secondo le specifiche gruppo N ed il motore ha subito una preparazione di cui Zamuner non vuole rivelare i particolari, chiaramente per non svelare i propri segreti, ma per la quale si sar? avvalso sicuramente dei complessi macchinari presenti nella sua officina tra cui il sofisticato flussometro per la lavorazione delle testate.

Tirare fuori 20 CV con una preparazione gruppo N nella quale la fiche di omologazione vincola molti parametri, vi assicuro che non ? per niente facile, tanto più da un propulsore Honda.

In pista?
La prova in pista ci ? ora d?aiuto per saggiare ci? che di buono ? stato fatto.
Come ho già detto entrambe le versioni rispecchiano, in una maniera o nell?altra, le già ottime doti dell?Integra originale. Quindi il comportamento tra le curve del tracciato romano di Vallelunga, risulta spesso simile finch? non si butta l?occhio sul cronometro dove le differenze si quantificano nell?ordine di almeno 10 secondi.
Una critica iniziale però voglio farla alla mancanza del servosterzo soprattutto nella versione stradale che ha presentato subito un?eccessiva difficolt? nel parcheggiare l?auto nel box. Posso capire la scelta nell?Integra da corsa che non affronta di certo quotidianamente traffico, parcheggi, ecc. ma ci viene confidato che ? stata una decisione del proprietario (sicuramente "palestrato") e dunque lasciamo perdere. In pista , per assurdo, le difficolt? maggiori dovute alla mancanza della servoassistenza, le ho riscontrate nell?Integra da corsa a causa della brusca risposta dell?autobloccante Bacci.

La variazione dell?alzata valvole del VTEC con conseguente risposta sia sonora che in termini di potenza del motore, avviene nella vettura gruppo N circa 1000 giri prima che nella sorella stradale per l?intervento della centralina Mugen, ma ce ne accorgiamo solamente in uscita della corsia box, poich? di l? in poi raramente scenderemo sotto i 7000 giri/min.

Nel giro forzato l?Integra stradale mi lascia sorpreso per il comportamento fin troppo simile a quello di una vettura da corsa. La prova in pista ? interessante perché porta a galla pregi e difetti che in un utilizzo moderato spesso rimangono nascosti. Le vetture stradali che avevo provato finora, anche se su strada risultavano efficienti, in pista rilevavano sempre più di qualche neo ma quest?Integra si ? mostrata genuina. L?intervento all?assetto unito al già ottimo sistema delle sospensioni permette velocit? di percorrenza non indifferenti, nella staccata mi avvicino sempre più ai riferimenti che uso nelle gare e poi non c?? il minimo accenno di sottosterzo quando esagero in entrata n? quando apro il gas in uscita.

Merito certamente dell?autobloccante, ma anche dell?ottima distribuzione dei pesi con i rollii ed i beccheggi sempre frenati e contenuti.

Non sento neanche il classico fischiare delle gomme stradali che anzi, mi conferiscono un?ottima sensibilit? e non danno cenni di affaticamento neanche dopo molti giri tirati. Del resto tutta la vettura non sembra denunciare sintomi di stress da pista.
Anche tirando tutti i suoi 8500 giri il motore non ne vuol sapere di accennare a un surriscaldamento e continua a spingere con un sound che si addice più ad un quattro cilindri motociclistico. L?erogazione ? classica del VTEC, mai incerta e sempre lineare dopo la poderosa "botta" a 5500 giri/min. Anche il cambio ? preciso e richiede limitati movimenti per il rapido inserimento dei rapporti.
Il retrotreno un po? nervoso, nonostante si tratti di una trazione anteriore, rende anche divertente la guida soprattutto nei tratti medio veloci come i Cimini, la Trincea e la Roma dove siamo spesso portati a correggere col volante sempre attenti, per?, a non indugiare sul pedale del gas.
L?Integra da corsa porta all?esasperazione i concetti già espressi. La sofisticata geometria delle sospensioni d? ora il meglio di s? dato che la scocca irrigidita conferisce tutte le forze all?ammortizzatore senza torsioni. Il propulsore completamente riequilibrato secondo il regolamento tecnico, vitaminizzato dalla centralina Mugen e lo scarico gruppo N spinge fino a quota 9200 giri/min con una brutalit? ed una reattività da far invidia ad un 3000 V6. Non ci rendiamo conto di trovarci su un "semplice" 1800 quattro cilindri.

E poi il suono che invade l?abitacolo quando ci avviciniamo ai 9000 giri ? qualcosa di indescrivibile. Alle vibrazioni e i suoni di un?auto da corsa ero abituato, ma qualcosa del genere la dovevo ancora provare.

? stato un peccato che la pista fosse molto umida e le coperture slick non propriamente adatte alla situazione. Sarebbe stato interessante tentare qualche giro forzato con questa vettura che garantisce un passo intorno l?1?25?? che non ? niente male qui a Vallelunga.
Ci? non vuol dire però che sono andato a passeggio, anzi mi sono divertito a gestire la situazione di aderenza precaria aiutato comunque dall?ottimo assetto.
Con questa vettura tutto sembra più facile e non ? una frase fatta dire che si guida da sola. Infatti, oltre all?enorme potenza frenante aiutata da un ABS intelligente come pochi altri e la facilit? e precisione di inserimento, quest?Integra si comporta in maniera da facilitare il compito ad ogni pilota. Basta infatti inserire la vettura, appoggiare il piede sul gas per dare trazione e in un baleno ci troviamo in uscita di curva senza rendercene conto. Il differenziale autobloccante con taratura sportiva facilitato dall?assenza del servosterzo, nel momento in cui tocchiamo l?acceleratore, infatti, ci chiude lo sterzo verso l?interno della curva come se l?auto fosse comandata da qualcun altro e ci spinge, dopo il punto di corda, verso l?uscita della curva senza il minimo accenno di sottosterzo. Anzi, a volte sembra di essere su una trazione posteriore visto che la violenza con cui ci tira fuori dalle curve insieme alla leggerezza del retrotreno provoca uno scivolamento di quest?ultimo verso l?esterno con conseguente e necessario controsterzo da parte di chi guida che comunque viene in maniera molto naturale e intuitiva.
Quest?auto, insomma, alle ottime doti dinamiche e ad un motore portentoso, unisce una grande facilit? di guida che la renderebbe competitiva anche in mano a piloti meno esperti. Ci? grazie ai mirati interventi di un preparatore, Zamuner, che per quanto riguarda le vetture di casa Honda, non ha certo nulla da imparare.
Il Preparatore ? Giancarlo Zamuner

Il Team Zamuner venne fondato nel 1975 da Giancarlo e Gianni Zamuner.

La loro esperienza comincia con la partecipazione alle gare di auto con le Fiat 500.

Dopo vari successi, cominciano ad allenare piloti provenienti dal Kart con le Formule Promozionali debuttando con le monoposto Fiat Abarth e Alfa Boxer e ottenendo il 2? posto al Campionato Italiano. Successivamente passarono a Formule superiori quali la Formula 3 ottenendo delle ottime performance.
Nel 1988 col nascere delle nuove categorie dedicate alle vetture di produzione, il Team Zamuner ne prende subito parte raccogliendo numerosi successi come il 1? posto al Campionato Turismo di classe con la Citroen AX GT.
Dal 1991 il Team Zamuner si dedica allo sviluppo delle Honda per i campionati Turismo vincendo i Campionati Italiani 1991 e 1993 e l?Assoluto nel 1994 e 1995 consecutivamente.

Dal 1996 continua a raccogliere numerosi successi partecipando al CIVT e dal 1999 schiera due prestigiose Honda Integra Type-R. Nella stagione appena conclusa ha lottato fino all?ultimo appuntamento di Vallelunga per la vittoria della classe N2 con l?Integra affidata a Simone Di Mario arrivando a pari punti con il vincitore ma secondo per il minor numero di vittorie(2).




sampeifabio

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Risposta #159 il: Dom 30 Dic, 2012, 19:18:25
Articoli come questi ti prendono parecchio :wink: davvero belli...

Qualcosa del genere sulla Celica non so se ci sia...almeno in Italia



Danny7

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Risposta #160 il: Dom 30 Dic, 2012, 19:43:21
Citazione da: "Bluboy"
Giusto per informazione, riporto qualcosa di diverso e molto più interessante dai soliti testdrive/dati tecnici di Auto, Quattroruote, AlVolante etc...
Sono 2 articoli differenti, un p? più specifici e "sinceri" scritti da persone che non devono tener conto di ci? che impone la testata o l'editoriale...

Il primo ? un saggio generale sulla vettura, il secondo mette a paragone 2 ITR: una stradale (con modifiche soft tipo la mia) e una gruppoN.
Visto che parliamo tanto di LIVELLI di preparazione, set-up, BASI DI PARTENZA, migliorie e quant'altro, ? interessante a mio parere, la sottile differenza che il tester riporta tra i due esemplari e le sensazioni che ne conseguono.

Ho evidenziato in rosso le parti salienti... c? un p? da leggere, buona lettura! :wink:




"...La Honda Integra Type-R ? un coup? sportivo concepito essenzialmente per offrire al conducente un piacere di guida allo stato puro. Nel corso del suo sviluppo sono stati fissati tre obiettivi primari: prestazioni di prim'ordine, un comportamento stradale di alto livello e sensazioni di guida esaltanti. Per raggiungere tali obiettivi, nella concezione dell'Integra Type-R i progettisti Honda sono partiti da alcune caratteristiche di riferimento: accelerazioni brillanti grazie al motore VTEC; una tenuta di strada eccezionale; freni a disco molto resistenti all'affaticamento (fading); uno stile unico, sottolineato da un alettone e da ruote in lega leggera specifiche..."
Queste righe, tratte dalla cartella stampa Honda, non sembrano lasciare il minimo dubbio!

La Integra Type-R ? una sportiva estrema senza compromessi, concepita per i lussuriosi del volante, per chi non misura l'abitabilit? posteriore con il metro - chissenefrega (!?) dei passeggeri posteriori, tanto sono sempre io che guido e che godo... - per chi ama sentirsi abbracciare dal... sedile Recaro, per chi cambia marcia non prima di aver assaporato l'esplosione dei 5700 giri e il vertiginoso allungo fino a quota 9000!
Se non vi riconoscete in nessuna di queste descrizioni allora lasciate perdere, la Integra Type-R non fa per voi. La troverete scomoda, rumorosa, poco spaziosa e forse anche un po' volgare per via del suo aspetto esteriore, che difficilmente passa inosservato.
Per chi invece si innamora dei particolari, che distinguono dalla massa e fanno sentire il profumo della competizione.
Lasciate da parte, quindi, i commenti velenosi perché la giapponesina dalle scarpe bianche ha un caratterino un po' particolare e potrebbe offendersi. E' inutile dire che ? rumorosa - se non addirittura sbagliato visto che più che di rumore si dovrebbe parlare di vera e propria sinfonia - perché questa vettura ? fatta per quelli che quando incontrano delle belle curve (d'asfalto, cosa avevate capito... ) spengono l'autoradio per sentire il rombo del motore anche ...con il naso!
Anche alla Honda non devono avere le idee troppo chiare nei suoi confronti. Vogliono farci credere che non hanno montato lo specchietto di cortesia per risparmiare peso. A prescindere dal fatto che 50 grammi in più non possono influire negativamente sulle prestazioni della vettura, dopo averla provata siamo dell'opinione che questa scelta sia stata dettata più che altro da motivi di praticit?: con l'accelerazione vantata dalla Integra, la vostra "bella" rimarrebbe incastrata nel sedile e l'aletta parasole si richiuderebbe da sola...

La Integra Type-R, realizzata in tiratura limitata, deriva dalla terza generazione dell'Integra lanciata nel 1994 e in questa versione mette in campo tutta la tecnologia Honda per stupire quelli che non credono nell'avverarsi dei sogni. Type-R ? la sigla che indicher? i modelli estremi della Casa nipponica, dove quella R rossa, naturalmente sta per Racing.

Bella e cattiva. Se dovessimo descrivere con due parole il design dell'Integra Type-R, ci piacerebbe ricordare la sua linea slanciata e dinamica, in cui le forme della carrozzeria sembrano disegnate dal vento e la presenza di alcuni elementi che testimoniano senza incertezze la sua indole sportiva e rabbiosa.
I paraurti in tinta sono montati a filo con la carrozzeria per eliminare la minima turbolenza e riportano su un lato la scritta Integra scavata. In particolare il paraurti anteriore, che ha la funzione di spoiler per aumentare la deportanza sull'avantreno, ingloba due fari fendinebbia a sviluppo orizzontale e una grossa presa d'aria centrale che alimenta i radiatori dell'acqua e dell'olio. Il grintoso frontale dell'Integra ? completato dai piccoli doppi fari e dallo scudetto Honda, più piccolo del solito e rigorosamente di colore rosso.

Gli elementi più appariscenti, per?, sono senza dubbio i cerchi in lega di colore nero che sottolineano efficacemente il carattere corsaiolo dell'Integra Type-R. Al centro dei cerchi troviamo lo stemma Honda rosso e attraverso le dieci razze si vede chiaramente il potente impianto frenante, che sulle ruote anteriori arriva ad occupare tutto lo spazio interno. La coda ? dominata dal grosso alettone, che aumenta fino al 30% la deportanza sul retrotreno.

Anche qui troviamo lo scudetto Honda su fondo rosso e lo stesso logo "Integra Type-R" che in dimensioni maggiori ? presente sulle fiancate. Un terminale di scarico di generose dimensioni sporge sotto il paraurti come se volesse ricordare le prestazioni di cui ? capace la vettura.
La carrozzeria era disponibile nei colori rosso, nero e bianco "Championship", sempre abbinati a cerchi in lega. La tinta bianca "Championship" ? stata creata per ricordare le monoposto Honda degli anni '60 e sulla Type-R vuole celebrare la prima affermazione della Honda in F1, ottenuta dall'americano Richie Ginther nel Gran Premio del Messico del 1965.

ABITACOLO
C'? chi lo definisce stretto, chi spartano o eccessivamente tradizionale.
Per noi ? quasi perfetto. In un coup? ultrasportivo non si può pretendere l'abitabilit? e lo spazio di una station wagon come non si può pretendere che un monovolume possieda le caratteristiche di guida di una vettura da competizione.
Quindi la Integra Type-R ? stata concepita soprattutto per il piacere del suo fortunato conducente e sotto questo punto di vista le critiche possibili sono veramente poche. I sedili Recaro sono degni di una macchina da corsa, trattengono in modo eccellente il corpo e presentano un'apertura sotto il poggiatesta per l'impiego di cinture a quattro punti. La posizione di guida ? praticamente perfetta anche per piloti dalla statura superiore alla media e permette di vedere l'intera strumentazione, costituita da quattro strumenti analogici e da numerose spie.
Stupisce la mancanza del manometro e del termometro dell'olio su una vettura cos? sportiva, ma quel contagiri con fondoscala a 10000 giri/min e linea rossa a 8400 giri/min fa sognare ad occhi aperti.
Sulla portiera troviamo i comandi dei vetri elettrici e della regolazione degli specchietti, sulla sinistra del volante ? presente la regolazione dell'assetto dei fari mentre al centro della plancia sono disposti i comandi del sistema di ventilazione e dell'autoradio. La leva del cambio, bellissima, presenta una cuffia in pelle e un pomello in titanio con lo schema delle marce in rosso.
Le bocchette d'aerazione, il fondo della strumentazione e la consolle centrale sono caratterizzati da una finitura tipo fibra di carbonio e sotto la leva del freno a mano c'? una targhetta in alluminio che indica il numero di serie di questa Integra Type-R. La pedaliera non ricalca fedelmente lo stile sportivo della vettura, sia per quanto riguarda il design sia per la posizione dei pedali, un po' troppo distanziati. Il divanetto posteriore offre due posti, il cui comfort mostra i suoi limiti nei lunghi viaggi, specie per quanto riguarda lo spazio a disposizione delle gambe. Il bagagliaio stupisce per la sua capienza (352 litri), superiore a tutte le concorrenti e ampliabile con il ribaltamento dei sedili posteriori.

MECCANICA
Probabilmente avrete già capito che sotto le forme aggressive e dinamiche della Integra Type-R si nasconde una meccanica di altissimo livello. La spiegazione ? semplice. I tecnici Honda che ne hanno curato la realizzazione, vantano una grande esperienza in Formula Uno e si sono impegnati per trasferire in questa vettura le conoscenze maturate nel mondo delle corse. Fin dal disegno del telaio si ? cercato di abbassare il più possibile il baricentro e di accentuare le caratteristiche di maneggevolezza e neutralit? nella percorrenza delle curve.

Per quanto riguarda il comportamento dinamico, un importante contributo viene sicuramente dalle raffinate sospensioni a doppi bracci triangolari sovrapposti sulle quattro ruote, i cui movimenti vengono smorzati da ammortizzatori progressivi a gas. Sull'avantreno ? montata una bellissima barra duomi in alluminio, recante il logo "Integra Type-R" e una barra anti-rollio di 24 mm di diametro, fissata con giunti sferici invece che con le usuali boccole di gomma, mentre al retrotreno la barra anti-rollio ha un diametro di 22 mm. L'impianto frenante di tipo sportivo prevede dischi anteriori autoventilanti da 282 mm e posteriori pieni da 260 mm con pinze sovradimensionate, assistito da un sistema ABS più leggero della versione tradizionale.

Anche il servosterzo ? più leggero e il suo intervento varia in funzione della velocit?, del regime di rotazione del motore e della coppia che si ha nel contatto tra il fondo stradale ed i pneumatici.
Questi ultimi sono i Bridgestone Potenza RE 010 nella misura 195/55 R 15, montati su cerchi in lega fucinati 6J x 15, creati espressamente per la Integra Type-R. Sebbene questa vettura sia alleggerita in ogni sua parte, la sicurezza passiva ? stata mantenuta ai massimi livelli, con doppio airbag, barre di rinforzo delle portiere e sensori di impatto con contatti in oro.
Dulcis in fundo, Sua Maest? il motore VTEC. Il quattro cilindri in linea di 1797 cm3 della Integra Type-R deriva dal 1.6 della Civic VTi del quale ? stata aumentata la cilindrata portando la corsa dei pistoni da 77.4 a 87.2 mm. La distribuzione bialbero a sedici valvole si avvale del noto sistema VTEC che permette di variare la fasatura e l'alzata delle valvole d'aspirazione in funzione del regime di rotazione.

Questo sistema consente al motore di raggiungere regimi di rotazione eccezionalmente elevati (almeno per un motore di grande serie) conservando un'ottima erogazione della coppia anche ai bassi regimi. Infatti la coppia raggiunge il suo valore massimo di 178 Nm a 7300 giri/min, ma già a 3000 giri/min si ha un picco di 170 Nm.

La potenza massima di 190 cavalli a 7900 giri/min, indica per questo motore una potenza specifica di 105.7 CV/litro, elevatissima per un aspirato di serie e inferiore solo ai 108 CV/litro della Ferrari F355.
Per resistere alle sollecitazioni termiche e meccaniche che si verificano a regimi cos? elevati, i pistoni sono raffreddati da getti d'olio, le bielle in acciaio sono accuratamente lavorate e rifinite, le valvole d'aspirazione sono più leggere e le loro doppie molle di richiamo hanno una sezione ovale.
Il motore ? realizzato interamente in lega d'alluminio e l'albero motore ? più rigido di quello della Civic VTi del 25%. Tutto l'impianto di scarico ? stato maggiorato per ottenere una portata aumentata del 30% (rispetto al modello base) ed una bassa contropressione.
Il reparto trasmissione si avvale di un cambio a 5 rapporti con i primi quattro piuttosto corti per sfruttare al meglio le capacit? di accelerazione della vettura e di un differenziale autobloccante che migliora la trazione nell'uscita dalle curve strette ed in presenza di fondi scivolosi.

PROVA IN PISTA
Per chi ama le vetture sportive, la Integra Type-R ? un po' come il paese dei balocchi. Gi? esternamente mostra una grinta e una cattiveria tale che ? difficile resistere alla tentazione di poterla guidare. Poi, basta aprire lo sportello per rimanere senza parole davanti a quei sedili neri, grandi come dei troni, con la scritta rossa Recaro in bella evidenza che ti fanno sentire il loro abbraccio protettivo non appena ti cali (? il termine esatto per questa vettura) nell'abitacolo.
Il posto di guida ? entusiasmante, con il volante a tre razze rivestito in pelle nella giusta posizione e in basso la bellissima leva del cambio con il pomello in titanio che offre una piacevolissima sensazione al tatto. La pedaliera non ? proprio il massimo, considerando che i pedali sono piuttosto distanziati: avremmo preferito meno spazio tra il freno e l'acceleratore per effettuare comodamente il punta-tacco.

Il sistema VTEC permette di guidare tranquillamente anche con il motore a 2000 giri/min e l'erogazione rimane pulita e lineare fino ai 9000 giri/min! Il "cambio della guardia" nel reparto distribuzione ? avvertibile per il secco cambiamento della tonalit? del motore a 5700 giri/min (ma sul contagiri leggiamo 6000 giri/min a causa dell'imprecisione dello strumento).
Il suono del quattro cilindri Honda cambia in maniera radicale al punto da far temere per l'integrit? del motore. Si ha la netta sensazione di una rottura meccanica, ma sentendo che il propulsore continua a prendere giri con una velocit? entusiasmante e un "accompagnamento musicale" degno di un V8, ci si convince che la Honda abbia creato qualcosa di diabolico. Vedere la facilit? con la quale l'ago del contagiri arriva allegramente a quota 9000 in qualsiasi marcia ? davvero uno spettacolo da non perdere.

Abbiamo notato che chiunque sia salito sulla Integra Type-R, come conducente o passeggero, ne ? sceso con un sorriso che difficilmente si staccava dal viso. Sar? la gioia, l'emozione, direte voi. Ma io ho una teoria leggermente diversa, supportata dall'esperienza. Provando l'accelerazione in prima e seconda marcia di una maximoto sportiva non riuscivo a trattenere un sorriso che aumentava man mano che saliva il regime di rotazione. Non era un sorriso di semplice felicit?. L'accelerazione era cos? esagerata e prolungata che sotto il casco si scatenava una risata quasi isterica, come se il cervello non riuscisse a capacitarsi della velocit? alla quale si susseguivano le immagini davanti agli occhi. Quello che stupisce, sulla Integra, ? la progressione fluida, potente e inesauribile, fermata solo dal limitatore intorno ai 9000 giri/min letti sulla strumentazione.
Per quanto riguarda l'assetto, alle basse velocit? su fondi sconnessi ci si rende conto della rigidit? delle sospensioni, ma a velocit? prossime ai 200 km/h si avvertono degli alleggerimenti sul posteriore, mai pericolosi, ma comunque evitabili.
Il comportamento del retrotreno ? anche molto sensibile alle variazioni di carico della vettura, ma in effetti... la Honda stessa dice che la Integra ? concepita per il piacere del pilota... Per le sollecitazioni che si producono in pista, sarebbe preferibile un assetto più rigido con una diversa taratura degli ammortizzatori. A conferma di queste impressioni, abbiamo rilevato un ottimo comportamento sulla pista bagnata (o più precisamente allagata) di Magione. Tra le vetture in prova la Integra risultava quella più equilibrata e grazie al differenziale autobloccante riusciva a scaricare la grande potenza del motore senza troppe difficolt? spuntando tempi di tutto rispetto.

Tachimetro:








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Articolo di Elaborare: "DOVE GLI ALTRI NON OSANO".

Questo articolo mette in evidenza la natura della ITR, molti proprietari di ITR tutt'ora corrono in pista con questa fantastica vettura.
E' un auto che non ha bisogno di tante presentazioni, ma questa volta abbiamo voluto darvi di pi?. Accanto ad una versione di soft tuning dello splendido coup? giapponese, abbiamo provato la versione gruppo N preparata da Giancarlo Zamuner che quest?anno ha sfiorato il successo nella classe N2 del Campionato Italiano Velocit? Turismo

Splendida. Come meglio descrivere una vettura di tali caratteristiche?
L?Honda Integra Type-R sin dal suo debutto sul mercato ha riscosso gli apprezzamenti di tutti gli addetti ai lavori. In essa si identificano tutte le caratteristiche della gamma delle Type-R, il marchio con cui la Casa nipponica ha voluto distinguersi con modelli nati dall?esperienza nelle corse.
R sta infatti per Racing dove tutto ? incentrato sulle prestazioni pure.
Di certo nella concezione Type-R non si ricerca il comfort di viaggio n? tanto meno quello acustico. Nel processo di costruzione di questa vettura si ? badato molto soprattutto alla leggerezza e alla manovrabilit?. Quindi via i pannelli per l?insonorizzazione, scarico di diametro maggiorato, differenziale autobloccante di serie; tutto questo aggiunto alla tecnologia VTEC portata all?estremo fanno di un?Honda una Type-R.

A questo punto potreste pensare: troppo facile preparare per la pista una vettura che già di suo nasce con un?impronta cos? racing! Invece si tratta proprio dell?esatto contrario. Vi assicuro che non ? affatto semplice tirar fuori dall?Integra qualcosa più di quello che "mamma Honda" non sia riuscita a fare.
Giancarlo Zamuner ("Zamugen" per gli amici) nella sua attrezzatissima officina di Maccarese vicino Roma c?? riuscito, con una versione gruppo N guidata da Simone Di Mario che si ? presentato quest?anno nel CIVT con grandi velleit? di vittoria finale, ma nonostante le due vittorie ed i ripetuti podi non ? riuscito nell?impresa.
Ho provato questa auto accanto ad una versione stradale con un intervento di soft-tuning sempre dell?officina Zamuner e senza grandi sorprese ho riscontrato una notevole somiglianza nei comportamenti di entrambe. D'altronde con una premessa del genere non poteva essere altrimenti.
Le due versioni esaltano infatti le qualit? innate di questa vettura. Dall?erogazione lunga e progressiva del 1800 VTEC all?enorme tenuta laterale e stabilit? passando per la facilit? di inserimento e la trazione in uscita quando si d? libero sfogo all?incredibile (rispetto alla cilindrata) mole di cavalleria.
Anche in configurazione originale l?Integra ? la vettura che più di ogni altra si avvicina ad un?auto da corsa. Sar? per il differenziale autobloccante e la barra duomi rigorosamente di serie, per il peso ridotto, la scocca rigida e la ricercata geometria delle sospensioni o più semplicemente perché ?? Type-R.

Design
Per quanto concerne l?estetica, a parte qualche perplessit? sulle dimensioni del gruppo ruota, l?Integra non lascia certo dubbi riguardo la sua indole più che sportiva soprattutto per la vistosa ala posteriore.
Nella rivisitazione stradale di Zamuner c?? poco da aggiungere a parte i cerchi da 15?? a cinque razze Raceline bianchi, ma con canale da 7 pollici anzich? gli originali da 6,5" ed un abbassamento del corpo vettura di 3,5 cm. L?effetto finale ? che la vettura risulta più accovacciata riempendo gli antiestetici vuoti del passaruota con le Bridgestone da 195/55 R15 che si presentano con una spalla più arrotondata allargando la loro impronta a terra.

L?Integra gruppo N la notiamo subito innanzitutto per l?accattivante colorazione che prende spunto da quella delle Accord Superturismo ufficiali. I cerchi in questo caso sono degli Speedline in magnesio 7jx15" su cui sono montate coperture slick Michelin 19/57-15 con mescola S9A. Il corpo vettura appare ora ancor più vicino al suolo, per un abbassamento quantificabile in quasi 10 cm, altezza che poi può variare a seconda dei circuiti. Un occhio esperto potr? notare anche il bell?effetto visivo dato dalla campanatura negativa delle ruote anteriori che comunque nasce non certo per motivi estetici, bens? da un esigenza d?assetto.

Abitacolo
Intervenire per rendere più corsaiola l?Integra ? tanto difficile a livello meccanico quanto dal punto di vista estetico e quindi dell?abitacolo. Quando ci troviamo di fronte ai due rossi sedili avvolgenti della Recaro, pomello del cambio in titanio, volante Momo in pelle con regolazione, strumentazione essenziale ed ergonomica possiamo già ritenerci soddisfatti.
Sulla versione stradale infatti notiamo in aggiunta solamente la pedaliera in alluminio.
Ben diverso ? il discorso per ci? che concerne l?Integra gruppo N. Per raggiungere il peso minimo consentito l?abitacolo ? stato spogliato di tutto il superfluo, dai sedili posteriori e quello del passeggero ai pannelli delle porte e ai vari rivestimenti interni. Per regolamento non può essere rimosso il cruscotto fino a dove ? situata la leva del cambio e quindi oltre a questo nella vettura sono presenti il sedile Momo Corse completamente avvolgente con cinte Sabelt a quattro attacchi, il volante a sgancio rapido della OMP e sulla destra del pilota, accanto all?estintore, una consolle con i comandi delle pompe benzina, alza vetri elettrici, staccabatteria e avviamento. Chiaramente ? poi presente la gabbia di sicurezza (roll-bar) che ci avvolge e ci circonda per tutto l?abitacolo. Dietro, all?interno del vano della ruota di scorta ? posto invece il serbatoio centrale FT3 Merin da 50lt rivestito in fibra di carbonio.

Meccanica
? questa la parte più interessante dell?elaborazione, no? Ed allora cominciamo ad analizzare le due interpretazioni di Integra by Zamuner partendo dall?impianto frenante dove in entrambe sono state cambiate le tubazioni originali con altre di derivazione aeronautica. L?accoppiata dischi/pastiglie ? CTF/Mintex per la stradale mentre sulla versione corsaiola non ? stato ritenuto indispensabile cambiare i già performanti dischi originali Honda, che però sono ora morsi da pastiglie Carbon Metallic. Entrambe le accoppiate si sono rivelate più che efficienti soprattutto grazie all?ottimo funzionamento dell?ABS che (guarda un po??) presenta una taratura molto sportiva.
L?assetto nell?intervento di soft-tuning si ? limitato alla sostituzione degli ammortizzatori originali con dei Koni Sport regolabili in estensione che però sono stati accuratamente modificati nell?attacco dei piattelli poggia molle per ottenere l?abbassamento della vettura di 3,5 cm senza sostituire gli elementi elastici originali.

Molto più ricercata e sicuramente più globale ? stata invece l?operazione effettuata nell?Integra da corsa dove nulla ? stato lasciato al caso. Per aumentarne i valori di rigidezza la scocca ? stata completamente risaldata ed ? poi stato montato il roll-bar realizzato interamente nell?officina. Gli ammortizzatori, dei Koni di derivazione prettamente corsaiola, sono stati rivisitati e ritarati da Giancarlo Zamuner sostituendo i vari elementi interni mediante un?apposita apparecchiatura presente nella sua officina. Su questi sono montate molle inglesi con coefficiente elastico in libbre che varia a seconda del circuito.
L?angolo di campanatura (negativo) all?anteriore ? aumentato per conseguenza del ribassamento del corpo vettur raggiungendo valori prossimi ai 3,5 gradi.
Il differenziale autobloccante di serie nell?Integra da corsa ? stato sostituito con uno prodotto da Bacci dalla taratura molto più rigida, come anche la frizione che ora ? in rame con spingi disco rinforzato.
Il servosterzo ? stato eliminato su entrambe le vetture anche se sulla stradale ci ? sembrata una mossa un po? esagerata.

Per arrivare a 194 CV (partendo dai 190 della vettura testata in configurazione originale) l?intervento di soft-tuning si ? limitato all?installazione di uno scarico completo Supersprint e alla sostituzione del filtro originale con uno conico, costruito in officina, di materiale più permeabile posto all?interno dell?air-box di serie.

Meno semplice ? invece risultata l?operazione effettuata sul motore da corsa che ricordiamo ? vincolata dai rigidi regolamenti imposti dalla FIA per i gruppi N.

Qui, per raggiungere i 209 CV dichiarati da Zamuner, ? stata adottata la centralina Mugen, ? stato rimosso il filtro, lo scarico ad eccezione dei collettori ? stato ricostruito secondo le specifiche gruppo N ed il motore ha subito una preparazione di cui Zamuner non vuole rivelare i particolari, chiaramente per non svelare i propri segreti, ma per la quale si sar? avvalso sicuramente dei complessi macchinari presenti nella sua officina tra cui il sofisticato flussometro per la lavorazione delle testate.

Tirare fuori 20 CV con una preparazione gruppo N nella quale la fiche di omologazione vincola molti parametri, vi assicuro che non ? per niente facile, tanto più da un propulsore Honda.

In pista?
La prova in pista ci ? ora d?aiuto per saggiare ci? che di buono ? stato fatto.
Come ho già detto entrambe le versioni rispecchiano, in una maniera o nell?altra, le già ottime doti dell?Integra originale. Quindi il comportamento tra le curve del tracciato romano di Vallelunga, risulta spesso simile finch? non si butta l?occhio sul cronometro dove le differenze si quantificano nell?ordine di almeno 10 secondi.
Una critica iniziale però voglio farla alla mancanza del servosterzo soprattutto nella versione stradale che ha presentato subito un?eccessiva difficolt? nel parcheggiare l?auto nel box. Posso capire la scelta nell?Integra da corsa che non affronta di certo quotidianamente traffico, parcheggi, ecc. ma ci viene confidato che ? stata una decisione del proprietario (sicuramente "palestrato") e dunque lasciamo perdere. In pista , per assurdo, le difficolt? maggiori dovute alla mancanza della servoassistenza, le ho riscontrate nell?Integra da corsa a causa della brusca risposta dell?autobloccante Bacci.

La variazione dell?alzata valvole del VTEC con conseguente risposta sia sonora che in termini di potenza del motore, avviene nella vettura gruppo N circa 1000 giri prima che nella sorella stradale per l?intervento della centralina Mugen, ma ce ne accorgiamo solamente in uscita della corsia box, poich? di l? in poi raramente scenderemo sotto i 7000 giri/min.

Nel giro forzato l?Integra stradale mi lascia sorpreso per il comportamento fin troppo simile a quello di una vettura da corsa. La prova in pista ? interessante perché porta a galla pregi e difetti che in un utilizzo moderato spesso rimangono nascosti. Le vetture stradali che avevo provato finora, anche se su strada risultavano efficienti, in pista rilevavano sempre più di qualche neo ma quest?Integra si ? mostrata genuina. L?intervento all?assetto unito al già ottimo sistema delle sospensioni permette velocit? di percorrenza non indifferenti, nella staccata mi avvicino sempre più ai riferimenti che uso nelle gare e poi non c?? il minimo accenno di sottosterzo quando esagero in entrata n? quando apro il gas in uscita.

Merito certamente dell?autobloccante, ma anche dell?ottima distribuzione dei pesi con i rollii ed i beccheggi sempre frenati e contenuti.

Non sento neanche il classico fischiare delle gomme stradali che anzi, mi conferiscono un?ottima sensibilit? e non danno cenni di affaticamento neanche dopo molti giri tirati. Del resto tutta la vettura non sembra denunciare sintomi di stress da pista.
Anche tirando tutti i suoi 8500 giri il motore non ne vuol sapere di accennare a un surriscaldamento e continua a spingere con un sound che si addice più ad un quattro cilindri motociclistico. L?erogazione ? classica del VTEC, mai incerta e sempre lineare dopo la poderosa "botta" a 5500 giri/min. Anche il cambio ? preciso e richiede limitati movimenti per il rapido inserimento dei rapporti.
Il retrotreno un po? nervoso, nonostante si tratti di una trazione anteriore, rende anche divertente la guida soprattutto nei tratti medio veloci come i Cimini, la Trincea e la Roma dove siamo spesso portati a correggere col volante sempre attenti, per?, a non indugiare sul pedale del gas.
L?Integra da corsa porta all?esasperazione i concetti già espressi. La sofisticata geometria delle sospensioni d? ora il meglio di s? dato che la scocca irrigidita conferisce tutte le forze all?ammortizzatore senza torsioni. Il propulsore completamente riequilibrato secondo il regolamento tecnico, vitaminizzato dalla centralina Mugen e lo scarico gruppo N spinge fino a quota 9200 giri/min con una brutalit? ed una reattività da far invidia ad un 3000 V6. Non ci rendiamo conto di trovarci su un "semplice" 1800 quattro cilindri.

E poi il suono che invade l?abitacolo quando ci avviciniamo ai 9000 giri ? qualcosa di indescrivibile. Alle vibrazioni e i suoni di un?auto da corsa ero abituato, ma qualcosa del genere la dovevo ancora provare.

? stato un peccato che la pista fosse molto umida e le coperture slick non propriamente adatte alla situazione. Sarebbe stato interessante tentare qualche giro forzato con questa vettura che garantisce un passo intorno l?1?25?? che non ? niente male qui a Vallelunga.
Ci? non vuol dire però che sono andato a passeggio, anzi mi sono divertito a gestire la situazione di aderenza precaria aiutato comunque dall?ottimo assetto.
Con questa vettura tutto sembra più facile e non ? una frase fatta dire che si guida da sola. Infatti, oltre all?enorme potenza frenante aiutata da un ABS intelligente come pochi altri e la facilit? e precisione di inserimento, quest?Integra si comporta in maniera da facilitare il compito ad ogni pilota. Basta infatti inserire la vettura, appoggiare il piede sul gas per dare trazione e in un baleno ci troviamo in uscita di curva senza rendercene conto. Il differenziale autobloccante con taratura sportiva facilitato dall?assenza del servosterzo, nel momento in cui tocchiamo l?acceleratore, infatti, ci chiude lo sterzo verso l?interno della curva come se l?auto fosse comandata da qualcun altro e ci spinge, dopo il punto di corda, verso l?uscita della curva senza il minimo accenno di sottosterzo. Anzi, a volte sembra di essere su una trazione posteriore visto che la violenza con cui ci tira fuori dalle curve insieme alla leggerezza del retrotreno provoca uno scivolamento di quest?ultimo verso l?esterno con conseguente e necessario controsterzo da parte di chi guida che comunque viene in maniera molto naturale e intuitiva.
Quest?auto, insomma, alle ottime doti dinamiche e ad un motore portentoso, unisce una grande facilit? di guida che la renderebbe competitiva anche in mano a piloti meno esperti. Ci? grazie ai mirati interventi di un preparatore, Zamuner, che per quanto riguarda le vetture di casa Honda, non ha certo nulla da imparare.
Il Preparatore ? Giancarlo Zamuner

Il Team Zamuner venne fondato nel 1975 da Giancarlo e Gianni Zamuner.

La loro esperienza comincia con la partecipazione alle gare di auto con le Fiat 500.

Dopo vari successi, cominciano ad allenare piloti provenienti dal Kart con le Formule Promozionali debuttando con le monoposto Fiat Abarth e Alfa Boxer e ottenendo il 2? posto al Campionato Italiano. Successivamente passarono a Formule superiori quali la Formula 3 ottenendo delle ottime performance.
Nel 1988 col nascere delle nuove categorie dedicate alle vetture di produzione, il Team Zamuner ne prende subito parte raccogliendo numerosi successi come il 1? posto al Campionato Turismo di classe con la Citroen AX GT.
Dal 1991 il Team Zamuner si dedica allo sviluppo delle Honda per i campionati Turismo vincendo i Campionati Italiani 1991 e 1993 e l?Assoluto nel 1994 e 1995 consecutivamente.

Dal 1996 continua a raccogliere numerosi successi partecipando al CIVT e dal 1999 schiera due prestigiose Honda Integra Type-R. Nella stagione appena conclusa ha lottato fino all?ultimo appuntamento di Vallelunga per la vittoria della classe N2 con l?Integra affidata a Simone Di Mario arrivando a pari punti con il vincitore ma secondo per il minor numero di vittorie(2).



La prossima volta che dici che non hai tempo per uscire a farti una birretta con noi giuro che vengo a prenderti a casa,ti brucio tutte le riviste che hai e ti porto al pub di forza (e finalmente offri da bere)  :lol:

P.S. ovviamente non ho letto una riga dell'articolo :risa:



TEO TS

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Risposta #161 il: Dom 30 Dic, 2012, 20:15:08
dopo 2 ore di lettura sono giunto alla fine della telenovela :lol:
scherzi a parte volevo fare i complimenti per l'acquisto,come estetica non mi piace tanto ma come motore me ne anno sempre parlato bene sia come prestazioni che affidabilita',non posso esprimere giudizzi personali riguardo a quell'auto perche non la conosco bene, l'unica cosa che posso dire ? che ci sono salito (come passeggero) ad un raduno a Imola, abbiamo fatto un paio di giri di pista e devo dire che la senzazione che dava era strepitosa :!:

Complimenti ancora gran bel mezzo :car:

ps. io tifo Celi  :lol:



sampeifabio

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Risposta #162 il: Dom 30 Dic, 2012, 20:51:26
Citazione da: "Danny7"
P.S. ovviamente non ho letto una riga dell'articolo :risa:


 :muahaha:



Bluboy

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Risposta #163 il: Dom 30 Dic, 2012, 21:01:09
@Danny: ma mica l'ho riscritto parola per parola!  :lol:  me l'ero salvato sul pc..l'avevo trovato sul web quando ricercavo info sull'ITR.  :wink: (PS: finito st? periodo del cacchius natalizio posso anche tirar fiato.. anzi gioved? questo se ci siete ci si organizza :wink: )

@Sampeifabio: Si, c? anche sulla T23 qualcosa di simile... devo andarlo a ripescare!  :grin:



Danny7

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Risposta #164 il: Dom 30 Dic, 2012, 21:38:05
Citazione da: "Bluboy"
@Danny: ma mica l'ho riscritto parola per parola!  :lol:


E voglio ben sperare che tu abbia fatto copia & incolla !!! :risa:



 

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